Degli tinerari storici

La zona di contatto fra i parchi delle Alpi Marittime e del Mercantour, a cavallo dello spartiacque, è percorsa e attraversata da una rete di sentieri e mulattiere tra le più estese e capillari dell’arco alpino. Una ricchezza che si spiega a partire da alcuni eventi relativamente recenti che hanno caratterizzato la storia locale.

Come nel resto delle Alpi, i grandi valichi transfrontalieri sono stati utilizzati fin dall’antichità da eserciti, mercanti, pellegrini. Nelle Alpi Marittime, oltre ai colli di Tenda e della Maddalena/Larche, attualmente percorsi da arterie di importanza internazionale, un ruolo di primo piano spettò a passi oggi del tutto secondari e transitabili un tempo solo a piedi: si pensi al Colle di Finestra o al Colle di Ciriegia. Sono i valichi delle antiche “vie del sale”, tracciate soprattutto per favorire i commerci tra la Pianura Padana e la costa del Nizzardo.

Nel frattempo tra i centri abitati delle medie e basse valli si è sviluppato nei secoli un fitto reticolo di collegamenti, utilizzato per passare da un paese all’altro senza perdere quota e per sfruttare le risorse della montagna, dal bosco agli alpeggi.

Fin qui un’evoluzione che è comune all’intero arco alpino. Poi, nell’area compresa tra le valli Stura e Gesso sul versante padano e Vésubie e Roya su quello mediterraneo, Vittorio Emanuele, futuro re d’Italia, istituisce una riserva di caccia. Per raggiungere le cosiddette “imposte di caccia”, ovvero i luoghi dove i reali e il seguito si appostano per attendere e abbattere i camosci, vengono costruiti parecchi chilometri di mulattiere.

E veniamo alla Seconda guerra mondiale. Nel periodo che la precede, per volere di Mussolini l’Italia fortifica le montagne al confine con la Francia. Le valli delle Marittime diventano un gigantesco cantiere. Gli antichi percorsi per la transumanza e la caccia diventano le direttrici per collegare i fondovalle con le caserme e i bunker costruiti in corrispondenza dei valichi. Di questo tragico periodo ci è rimasta la testimonianza straordinaria di una rete estesissima di sentieri e strade militari, in molti tratti lastricate, sopraelevate, intagliate nella roccia, vere opere d’arte infrastrutturali.

Quando il nascente turismo alpino fa la sua comparsa anche nelle Alpi sud-occidentali, l’area è dunque ben attrezzata per rispondere al meglio alle necessità di chi ama camminare. Nel tempo, il pubblico degli escursionisti è cresciuto sempre di più, ma nonostante ciò lo spazio Alpi Marittime Mercantour mantiene molti angoli ancora poco visitati, in cui è possibile muoversi in tutta tranquillità.

Sito realizzato nell'ambito del PIT "Spazio transfrontaliero Marittime Mercantour" Programma ALCOTRA 2007-2013 e rivisto e aggiornato con il progetto: