L’inventario biologico generalizzato

Conoscere e tutelare la biodiversità

L’idea che la diversità naturale sia qualcosa di prezioso, ma potenzialmente minacciato al punto da doverlo proteggere a norma di legge, ha più di cent’anni: le prime aree protette d’Europa sono state istituite in Svezia nel 1909. Trent’anni più tardi, ancora in Svezia, la Conferenza di Stoccolma è la prima di una serie di numerose riunioni internazionali che, attraverso Convenzioni e Direttive, hanno portato alla moderna concezione di protezione delle specie e degli ecosistemi, la cui conservazione ha assunto col tempo un ruolo importante all’interno dei processi legislativi ed economici degli Stati.

«Biodiversità»: un lungo percorso per un concetto strategico

Il termine “biodiversità” fa il suo ingresso ufficiale sulla scena nel 1992 con la Convenzione sulla Biodiversità di Rio de Janeiro. L’articolo 2 della Convenzione la definisce come «la variabilità tra gli organismi viventi di ogni origine, tra gli ecosistemi terrestri, marini e gli altri ecosistemi acquatici ed i complessi ecologici di cui fanno parte, includendo anche la diversità nell´ambito di ciascuna specie, tra le specie e gli ecosistemi». La biodiversità è dunque la diversità della vita, intesa come diversità degli ecosistemi (fiumi, laghi, boschi, montagne, ...), la diversità delle specie, la diversità del patrimonio genetico all’interno di ciascuna specie.

Lo spazio Marittime Mercantour: un'area pilota ad alta biodiversità lanciata verso il futuro

A partire dalla fine degli anni ‘70, con l’istituzione dei due parchi del Mercantour e delle Alpi Marittime, l’intero spazio transfrontaliero diventa una grande area di studio e protezione della biodiversità. La straordinaria ricchezza in ambienti e specie, ne fa un’area pilota ideale per numerose iniziative di ricerca scientifica, di conservazione e gestione del territorio. Nel corso degli anni, i due parchi hanno cercato di integrare le politiche regionali, nazionali e internazionali in materia ambientale, nel tentativo congiunto di contribuire localmente ad arginare il rapido degrado degli habitat e il conseguente impoverimento della diversità animale e vegetale terrestre.

Un impegno in nome della sostenibilità, un aspetto sempre più rilevante nel regolare i rapporti fra gli esseri umani e l’ambiente. Si tratta di un concetto semplice e fondamentale: un’attività è sostenibile se permette di soddisfare le esigenze del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie, cioè se non esaurisce oggi tutte le risorse disponibili. In altre parole, il territorio transfrontaliero può essere utilizzato e fruito a condizione che ciò non comporti a lungo termine una riduzione delle componenti della sua diversità biologica.

Conoscere per tutelare: un inventario per proteggere la biodiversità

Non si può tutelare e gestire qualcosa che non si conosce: la protezione delle risorse naturali richiede una competenza profonda che solo la ricerca scientifica può fornire. Proprio la ricerca è un momento essenziale per la programmazione delle politiche degli Stati e quindi anche dei parchi naturali.

Il primo programma su larga scala interamente dedicato alla biodiversità di un determinato territorio nasce negli Stati Uniti: è il 1998 e nel Parco delle Smoky Mountains viene istituito il primo ATBI - All Taxa Biodiversity Inventory (“Inventario Biologico Generalizzato”), coordinato dalla Onlus Discover Life in America (DLIA).

L’ATBI prevede lo sviluppo di ricerche sul campo effettuate da specialisti (esperti in tassonomia, la scienza che si occupa della catalogazione delle specie) per ampliare le conoscenze dell’area indagata, ricavare informazioni sul funzionamento degli ecosistemi, sullo stato di conservazione delle specie e degli habitat e su come le specie stesse interagiscono tra loro e con l’ambiente. DLIA intende, quindi, sviluppare un modello per lo studio della biodiversità attraverso l’utilizzo delle conoscenze acquisite, per accrescere e diffondere le informazioni al fine di incoraggiare la scoperta, la comprensione, la conservazione e l’apprezzamento delle risorse naturali. Negli anni numerosi altri parchi nordamericani hanno fondato nuovi progetti ATBI, portando alla creazione di una vera e propria Alleanza degli ATBI!

Biodiversità e ricerca: il primo ATBI europeo

Sulla scia dell’esperienza americana di DLIA, lo European Distributed Institute of Taxonomy (EDIT) ha proposto nel 2006, nell’ambito delle azioni del Sesto Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico dell’Unione Europea, la formazione di ATBI europei di durata limitata nel tempo, ma che possano creare un inventario iniziale su cui costituire le basi per un monitoraggio (M) che abbia un’ampia durata nel tempo.

Il primo ATBI+M europeo (o Inventario Biologico Generalizzato) è stato realizzato nel territorio Marittime Mercantour per due principali motivi: in primo luogo per le sue peculiari caratteristiche ambientali, e in seconda battuta per la presenza dei due parchi gemelli del Mercantour e delle Alpi Marittime, due istituzioni in grado di fornire sufficiente supporto logistico ed amministrativo al progetto, grazie anche alla pluriennale collaborazione transfrontaliera.

La collocazione biogeografia, il gradiente altitudinale e le influenze climatiche, mediterranee e continentali al tempo stesso, hanno reso il territorio Marittime-Mercantour un hotspot della biodiversità: ovvero una delle poche aree in ambiente alpino caratterizzate dalla presenza di un elevato numero di specie viventi ed in particolare di specie endemiche. La varietà di ambienti e microclimi, conseguenza della complessa geomorfologia del territorio, è strettamente correlata alla ricchezza del popolamento biologico, di cui ancora oggi non sono stati svelati tutti i segreti (per saperne di più: schede “Habitat” e “Endemismi”).

Come gli ATBI americani, l’Inventario Biologico Generalizzato non si limita a contribuire all’incremento della conoscenza della biodiversità nell’area Marittime Mercantour. L’intenso lavoro di ricerca sul campo, di catalogazione e di elaborazione svolto dai tassonomi fornisce indicazioni utili ai fini di conservare e gestire al meglio specie e ecosistemi. Senza contare il fatto che gli studi sono anche indirizzati al monitoraggio di parametri specifici al fine di individuare gli impatti delle attività antropiche (su scala locale) e dei cambiamenti climatici (su scala globale).

L’Inventario Biologico Generalizzato, promosso in una prima fase da EDIT, ha ampliato in seguito la sua impostazione originaria sia a livello di territorio indagato, sia per l’approccio dato dai due parchi transfrontalieri coordinatori delle attività. Grazie al prezioso contributo dell’Unione Europea nell’ambito del Programma di Cooperazione Trasfrontaliera Italia – Francia 2007 – 2013 che costituisce un importante strumento di sviluppo territoriale, il territorio Marittime Mercantour ha potuto migliorare gli strumenti di lettura del territorio e concentrarsi su come tutelare al meglio la biodiversità.

Due parchi, un polo di ricerca ed innovazione

Intorno al progetto dell’Inventario Biologico Generalizzato si è creata un’importante e fitta rete di collaborazioni tra singoli professionisti e non, enti pubblici e enti privati impegnati nello studio e nella conservazione della natura. Il progetto ne ha guadagnato in prestigio e importanza scientifica: oggi il territorio transfrontaliero Marittime-Mercantour può vantare un sistema di competenze scientifiche-tassonomiche internazionali ad alto livello.

Grande importanza riveste il coinvolgimento di grandi musei scientifici, ed in particolare del Muséum national d’Histoire naturelle (MNHN) di Parigi e del Museo Regionale di Scienze Naturali (MRSN) di Torino, veri e propri “custodi” della biodiversità passata e presente, la cui missione è proprio quella di promuovere attività di ricerca finalizzate ad accrescere la conoscenza della natura nelle sue varie componenti, dei meccanismi dei sistemi naturali, della loro interpretazione e rappresentazione.

L’Inventario rappresenta anche un’importante occasione per proporre nuove tecniche di indagine non solo sul piano della ricerca sul campo, ma anche in laboratorio. Per esempio, un elemento particolarmente innovativo del progetto implementato dal Servizio di Sistematica Molecolare (SSM) del MNHN di Parigi, è rappresentato dall’applicazione della tecnica del barcoding (“codice a barre”) come strumento di indagine tassonomica, che affianca le tradizionali metodologie di catalogazione delle specie. Questa tecnica molecolare consiste nell’isolare una sequenza su un frammento di DNA che presenta elevati livelli di somiglianza fra individui della spessa specie e maggiore diversità tra individui appartenenti a specie diverse. La sequenza di DNA rappresenta il “codice a barre” caratteristico di ciascuna specie.

Nuove specie: piccole sorprese, grandi scoperte

I moltissimi esperti tassonomi ed ecologi (oltre duecento) hanno fornito dati su centinaia di nuove specie per il territorio Marittime Mercantour, andando ad arricchire l’Inventario Biologico soprattutto per quanto riguarda gruppi tassonomici storicamente poco studiati (quali i ragni, i muschi, i licheni e molte famiglie di insetti) e per aree raramente indagate, come ad esempio gli ambienti sotterranei. Il progetto ha infatti dato un forte impulso su tutto il territorio transfrontaliero alla biospeleologia, quel complesso di attività di ricerca sul campo o in laboratorio volte alla conoscenza della biologia degli organismi che vivono negli ambienti sotterranei e nelle zone limitrofe. Tra le numerose soprese che gli ambienti ipogei nascondono vi è il ritrovamento in una grotta nel Parco delle Alpi Marittime del palpigrade Eukoenenia bonadonai (Condé 1979), un rarissimo aracnide di grotta dalle piccolissime dimensioni (2-3 mm), privo di pigmentazione e caratterizzato dalla presenza di un lungo flagello (pedipalpo) all’estremità dell’addome. Questo palpigrade è stato osservato solamente in alcune grotte tra le Alpi Marittime (versante francese e italiano) e le Alpi Liguri. Anche per gli insetti cavernicoli l’Inventario Biologico ha portato novità interessanti: una sotto-specie di coleottero (Carabidae) nuova per la scienza osservata nel Parco del Mercantour, e descritta con il nome di Duvalius magdelainei tordjmani (Lemaire & Raffaldi 2011).

Ma gli ambienti ipogei non sono gli unici ad aver riservato sorprese... Centinaia di specie di insetti (farfalle, libellule, coleotteri...) e altri invertebrati (molluschi, ragni, crostacei...) acquatici e terrestri sono state osservate e catalogate per la prima volta nei due parchi, e si continuano a contare decine di specie nuove per la scienza! Tra queste, si contano una decina di specie di crostacei acquatici sotterranei, varie specie di imenotteri e almeno una specie di farfalla notturna.

Anche in ambito botanico molto è stato fatto per aggiornare le conoscenze sulla flora vascolare (piante superiori) del territorio transfrontaliero, ma soprattutto sono state proposte ricerche sui muschi, licheni e funghi, di cui i parchi hanno sempre posseduto pochissime e frammentarie informazioni. Ad esempio, alle 101 specie di licheni noti per le Alpi Marittime, i ricercatori hanno aggiunto 41 nuove segnalazioni, di cui Lecanora conferta (Fr.) Grognot e Lecidea commaculans Nyl. sono segnalate per la prima volta sul territorio piemontese! Per quanto riguarda, il territorio del Mercantour, una decina di specie di licheni, nuove per la scienza sono state segnalate nonché più di una centinaia di specie nuove per il dipartimento delle Alpes de Haute Provence e per il dipartimento delle Alpes-Maritimes.

Diverse nuove specie sono state catalogate dai tassonomi e tra queste il piccolo fungo basidiomicete (gruppo a cui appartiene la maggior parte dei funghi commestibili o velenosi), Sistotrema ampullaceum (Duhem 2010), scoperto nei pressi di Vernante nel Parco delle Alpi Marittime.

Dal mondo animale a quello vegetale, sono molte le grandi scoperte per il mondo scientifico, ma non rappresentano che una piccola parte di ciò che ancora non si conosce della diversità biologica del territorio Marittime-Mercantour. Solamente proseguendo l’Inventario Biologico Generalizzato sarà possibile “colmare” la grande lacuna di conoscenza!

Dalla conoscenza alla tutela e gestione della biodiversità

L’Inventario Biologico Generalizzato, come già accennato, non è solamente l’elenco delle specie presenti nel territorio Marittime-Mercantour. Esso rappresenta un importante punto di partenza per comprendere a fondo il funzionamento degli ecosistemi e il loro stato di conservazione, in conseguenza dei cambiamenti climatici e dello sfruttamento del territorio per via delle attività antropiche (quali fruizione turistica, attività agro-silvo-pastorali, sfruttamento delle risorse a fini energetici).

Per esempio, verificare la presenza o l’assenza di determinate specie animali e vegetali nei corsi d’acqua permette di verificare lo stato di salute degli ambienti acquatici esaminati ed individuare eventuali fonti di inquinamento, mettendo quindi gli enti preposti alla loro tutela nelle condizioni di poterli monitorare, tutelare ed eventualmente risanare. Allo stesso modo la fauna del suolo (insetti, ragni ma anche piccoli mammiferi), essendo strettamente sensibile alle alterazioni nella vegetazione in termini di qualità e quantità, risente in misura rilevante di tutti gli impatti causati dalle attività antropiche, soprattutto in ambienti fragili come quelli alpini.

Risulta evidente come tutte queste conoscenze possono portare a risvolti pratici nella gestione del territorio protetto, dal momento che i risultati delle ricerche permetteranno di valutare e applicare sistemi di sfruttamento del pascolo o del bosco maggiormente sostenibili, poiché tendono a mantenere o migliorare la qualità degli habitat e in definitiva a migliorare la conservazione delle specie presenti. Infatti, la promozione di un sistema di gestione agro-silvo-pastorale rispettoso delle esigenze degli ecosistemi (spesso estremamente delicati, come le torbiere) porta a molteplici vantaggi: l’aumento della qualità del terreno, delle acque e della vegetazione contribuisce a migliorare lo stato di conservazione  delle aree a bosco e dei pascoli, nonché a valorizzare il paesaggio e a incentivare un turismo più rispettoso della Natura.

I parchi rappresentano quindi un “terreno di prova” dove il mondo scientifico e coloro che operano sul territorio (enti locali, allevatori, proprietari terrieri, esercenti...) possono collaborare per trovare soluzioni, anche esportabili altrove, che permettano di mantenere elevati livelli di biodiversità (nel rispetto delle finalità istitutive delle aree protette) e al tempo stesso di conciliare determinate attività umane che possano valorizzare ulteriormente il territorio.

Non solo ricerca

L’inventario Biologico Generalizzato non si è occupato solamente degli aspetti scientifici e tecnici dello studio della biodiversità nel territorio Marittime-Mercantour, ma ha anche sviluppato attività didattiche, di comunicazione ed informazione scientifica al fine di diffondere una maggiore consapevolezza delle dinamiche ambientali attuali e del ruolo dell’uomo e delle sue attività in tali processi.

Per coinvolgere menti nuove nel mondo scientifico sono state proposte delle Summer School dedicate a studenti universitari, con l’obiettivo di approfondire in particolare alcuni aspetti della tassonomia, dandone un taglio fortemente applicativo e gestionale. I ragazzi hanno avuto l’opportunità di entrare in contatto sia con specialisti dei vari campi della ricerca sia con chi gestisce la biodiversità nelle aree protette.

Inoltre il Parco delle Alpi Marittime ha organizzato attività didattiche con le scuole primarie della Valle Gesso. I giovani abitanti hanno potuto apprendere un metodo di ricerca scientifica con cui indagare alcuni aspetti della diversità caratteristica del loro territorio, nonché analizzare e comunicare le esperienze svolte attraverso la realizzazione di disegni e poster realizzati attraverso l’uso di programmi multimediali.

È fondamentale che la tutela della biodiversità in generale e nel territorio transfrontaliero in particolare venga percepita come un’esigenza comune e diventi un impegno condiviso dagli abitanti dello spazio transfrontaliero: per questo motivo sono state sviluppate, con la collaborazione del MRSN e del MNHN, molte azioni in favore del grande pubblico e della comunità locale: mostre dedicate alla biodiversità e agli Inventari Biologici, conferenze, proiezioni cinematografiche, escursioni sul campo. 

Sito realizzato nell'ambito del PIT "Spazio transfrontaliero Marittime Mercantour" Programma ALCOTRA 2007-2013 e rivisto e aggiornato con il progetto: