I ricercatori

Uno dei principali obiettivi che lo European Distributed Institute of Taxonomy si è posto a partire dal 2006, era quello di costituire una rete a livello internazionale formata da istituzioni scientifiche e singoli esperti con il compito di rendere la tassonomia (ovvero la scienza che descrive e classifica gli organismi viventi) maggiormente accessibile ed applicabile alle molte discipline scientifiche che dipendono da essa.

In questo senso EDIT ha svolto un ruolo chiave nell’avvicinare realtà da tempo isolate e in molti casi lontane dal pubblico, cioè i musei scientifici e i giardini botanici, e nel rendere la tassonomia più accessibile a tutti (esperti e non).

Lo sforzo di EDIT si è tradotto in un grande coinvolgimento da parte della comunità scientifica nella realizzazione degli Inventari della Biodiversità (All Taxa Biodiversity Inventory, ATBI), cioè la principale applicazione della tassonomia alla scoperta del nostro territorio. La tassonomia, infatti, è alla base di tutte le altre discipline scientifiche perché permette di dare un nome a tutto ciò che è vivente, diventando quindi cruciale per la gestione della biodiversità, per la salute pubblica, l’agricoltura e molti altri aspetti della vita sociale.

A partire da EDIT e con il contributo del Piano Integrato Transfrontaliero (PIT), oltre 350 ricercatori hanno contribuito a migliorare la conoscenza del territorio transfrontaliero Marittime-Mercantour, sia effettuando ricerche in campo, sia collaborando all’identificazione delle specie nei loro laboratori.

Gli esperti provengono da 20 Paesi, principalmente europei: tassonomi professionisti, tesiti e collaboratori dalla Danimarca, alla Spagna, all’Austria, ma principalmente dalla Francia (37%), dall’Italia (25%) e dalla Germania (12%). La maggior parte di loro è affiliata ad istituzioni scientifiche, mentre l’11% è composto da liberi professionisti o tassonomi orami in pensione ma ancora intenzionati a collaborare.

Diversi ricercatori hanno lavorato in gruppi per unire le forze e indagare ampie porzioni di territorio, anche collaborando a livello transfrontaliero, e diversi tassonomi e docenti universitari hanno condotto le loro indagini con la valente collaborazione di studenti di MSc e PhD.

Istituzioni a cui i ricercatori sono affiliati ⇲

I moltissimi esperti tassonomi ed ecologi hanno fornito dati su centinaia di nuove specie per il territorio Marittime Mercantour, andando ad arricchire l’Inventario Biologico soprattutto per quanto riguarda gruppi tassonomici storicamente poco studiati (quali i ragni, i muschi, i licheni e molte famiglie di insetti) e per aree su cui prima i parchi avevano pochissime informazioni.

L’Inventario Biologico Generalizzato, inoltre, non ha rappresentato solamente un’occasione per accrescere le conoscenze sulle specie presenti nel territorio transfrontaliero, ma anche un fondamentale punto di partenza per comprendere a fondo il funzionamento degli ecosistemi e il loro stato di conservazione, a seguito dei cambiamenti climatici e dello sfruttamento del territorio per via delle attività antropiche (quali fruizione turistica, attività agro-silvo-pastorali, sfruttamento delle risorse a fini energetici).

Alcune testimonianze da parte dei protagonisti dell’Inventario Biologico... i ricercatori

Elisa Falasco, Università degli Studi di Torino, Italia
Svolgo attività di ricerca presso il laboratorio di Ecologia del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino. Nell’ambito dell’ATBI ho studiato le comunità di diatomee che colonizzano alcuni importanti ecosistemi acquatici del Parco Alpi Marittime. In particolare ho analizzato le comunità presenti nei fiumi, sorgenti e torbiere sia per specie che vivono su flora acquatica sia per quelle che vivono aderenti alle rocce. La ricerca ha fornito una check-list delle specie di diatomee presenti negli ambienti indagati, evidenziando la presenza di specie rare o minacciate e fornendo informazioni sulla loro ecologia.

Marco Isaia, Università degli Studi di Torino, Italia
Lavoro da anni per l’Inventario Biologico Generalizzato come coordinatore del gruppo di Arachnologia, con base all’Università di Torino. Insieme al mio gruppo di lavoro ho condotto oltre 150 campagne di ricerca nel Parco Naturale Alpi Marittime, lavorando in quasi tutti gli habitat presenti nel parco, dalle grotte ai pascoli alpini fino alle alte altitudini rocciose.

Le nostre ricerche sono state focalizzate su aspetti ecologici (effetti delle attività antropiche sulla biodiversità) e faunistici (quasi 300 specie individuate, includendo diverse nuove specie per la scienza). Le nostre ricerche proseguono, con l’obiettivo di completare la check-list delle specie di ragni del parco e di indagare gli effetti dei cambiamenti globali sulle comunità di artropodi alpini.

Christophe HENRY, ASCONIT Consultants, Francia
Lavoro alla realizzazione dell’inventario delle macrofite (vegetali acquatici visibili ad occhio nudo) in ambienti acquatici superficiali (corsi d’acqua, laghi e piccole zone umide) nel Parc National du Mercantour. La vegetazione acquatica rispecchia le caratteristiche chimico fisiche dell’acqua e delle condizioni ambientali, cosi come le loro variazioni nel tempo. Esse sono quindi un ottimo indicatore biologico per caratterizzare e descrivere il funzionamento degli ambienti acquatici, e complementare ad altri indicatori biologici come gli invertebrati acquatici, gli anfibi o i pesci.

Gareth Edward King, Universidad Autónoma de Madrid, Spagna.
Lavoro con i bruchi di farfalle dell’ordine Geometridae che vivono e si nutrono al suolo e che sono ampiamente rappresentate nella regione mediterranea. Ho potuto raccogliere diversi campioni di molte specie, una delle quali è Idaea ochrata, una specie relativamente comune per le Alpi Marittime, ma ora che possiedo i campioni del Parco Naturale Alpi Marittime posso confrontarla con la sottospecie spagnola: I. o. albida, e questo potrebbe significare che si tratta di una specie a sé stante.

Cees van Achterberg, Leiden Museum, Olanda.
Come specialista di insetti Imenotteri parasstitoidi ero molto interessato a scoprire come un’area come il Parco Naturale Alpi Marittime con la sua ricchezza di specie endemiche poteva differire da aree Balcaniche con simili habitat in cui lavoro. Con la partecipazione all’ATBI ho potuto verificare che il parco ha una elevata varietà di Imenotteri e ha diverse specie particolari di parassitoidi, rendendolo molto più ricco di aree comparabili come il Parco del Monte Durmitor in Montenegro.

Gianfranco Liberti, specialista (Coleotteri: Cantharidae, Malachiidae e Dasytidae)
Invecchiando il tempo mi diventa sempre più scarso: non so se sono antilope o leone, ma so che devo correre. Tuttavia sogno di poter trascorrere, anno dopo anno, almeno un po’ di tempo sulle Alpi di Cuneo e di Imperia. Sono stato ben contento quando il Parco mi ha suggerito di contribuire allo studio della sua biodiversità: ho avuto così un eccellente motivo per ritornare. Ma sono ormai decenni che frequento le Alpi Marittime: speriamo che mi venga in mente ancora qualche buon “pretesto” per continuare a frequentarle!.

Alain Couté Professore presso il Muséum National d’Histoire Naturelle, Parigi, e Catherine Perrette, collaboratrice.
Formano il gruppo di lavoro specializzato in micro-alghe, argomento di cui Alain Couté si occupa da oltre 40 anni. Egli esplora il mondo alla ricerca di specie nuove che colonizzano, tra gli altri, ambienti estremi, al fine di aumentare la conoscenza del patrimonio biologico mondiale. Da due anni lavora all’Inventario delle alghe microscopiche del Parc du Mercantour. I primi risultati, che riguardano solamente la valle del Roya, riguardano 182 specie, con una dominanza delle alghe verdi seguite dalle alche azzurre. I ricercatori hanno come obiettivo l’esplorazione di tute le valli del Parco, al fine di ottenere un quadro complessivo della biodiversità algale.

Nicolas Van Vooren, Associazione Ascomycete.org, Francia
Appassionato micologo, negli anni mi sono specializzato nello studio degli Ascomiceti ed in particolare di Pezizales e Helotiales.

Attraverso il Muséum National d'Histoire Naturelle di Parigi, sono stato coinvolto nel progetto ATBI per organizzare un inventario degli Ascomiceti del Parc du Mercantour. Ho costituito una piccola equipe di specialisti di diversi gruppi per una campagna di ricerca nel giugno 2010 nel settore di Colmar-les-Alpes. Questa missione ci ha permesso di mettere in luce la potenzialità del parco in ambito micologico per questo gruppo di Ascomiceti, anche se la conoscenza resta comunque molto frammentaria a causa della breve durata dell’operazione. Questo inventario necessiterà di nuove azioni per migliorare la raccolta dei dati e per definire degli elementi utili per la gestione del parco stesso.

Marianne Meyer, Société Mycologique de France
La nostra partecipazione come Société Mycologique de France all’inventario dei mixomiceti (funghi mucillaginosi poco conosciuti fino ad oggi) del Parc du Mercantour, ha riguardato soprattutto le specie associate ad ambienti nivali. La nostra equipe ha esaminato diversi siti che presentavano habitat naturali a varie altitudini. Per quanto non sia un elenco esaustivo perché richiederebbe diversi anni e la possibilità di effettuare le indagini in diversi momenti dell’anno, le ricerche sono state estremamente fruttuose e hanno riportato almeno 80 specie di cui molte rare.

I tassonomi ed ecologi che hanno collaborato con noi ⇲

Sito realizzato nell'ambito del PIT "Spazio transfrontaliero Marittime Mercantour" Programma ALCOTRA 2007-2013 e rivisto e aggiornato con il progetto: